Il caso di Giacomo, il bambino di due anni recluso a Rebibbia insieme alla mamma, denunciato su Repubblica dall’articolo di Alessandra Ziniti, è agghiacciante.
Siamo corsi subito a fare visita ispettiva e a mettere in evidenza una tra le più insopportabili emergenze delle carceri italiane (che già vogliono dire suicidi quotidiani, sovraffollamento disumano, trattamenti privi di seri e diffusi percorsi di recupero e reinserimento, situazione difficilissima per gli agenti di polizia penitenziaria) vale a dire la vergogna dei minori in carcere con le madri detenute.
Giacomo è uno di questi e la sua storia reclama una soluzione di questa inciviltà, per la quale ci siamo battuti in questi anni (nella scorsa legislatura in primis con Paolo Siani, in questa con Debora Serracchiani e tutti noi che ci occupiamo di Giustizia) e per la quale maggioranza e governo, qualche mese fa, bloccarono alla Camera il cammino di una possibile legge per dire basta ai bambini reclusi, allargare il numero delle case famiglia e gli Istituti a custodia attenuata.
Ora riproponiamo di abolire questa situazione di crudele inciviltà, proprio in occasione del voto sugli emendamenti al decreto carcere che inizierà questa settimana in Commissione Giustizia al Senato, per poi andare in aula la prossima settimana. Ci batteremo e vogliamo sperare con forza che tutti i gruppi si uniscano per dire davvero basta alla vergogna dei bambini reclusi nelle carceri di questo Paese.
qui il video dopo la nostra visita a Rebbibia