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VOTO IN CONDOTTA E GIUDIZIO SINTETICO PRIMARIA, DA DESTRA RISPOSTA SANZIONATRICE E SELETTIVA

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La maggioranza di Governo ha scelto una idea di scuola sanzionatrice, selettiva e di controllo, in cui l’insegnante è chiamato a punire, in un’ottica che confonde autorità con autorevolezza. Questo è infatti il contenuto della legge appena approvata che con i nostri emendamenti abbiamo provato a ricondurre su più ragionevoli linee, vale a dire sull’idea di una scuola come luogo di promozione della persona con funzione educativa e di rinforzo positivo, cioè la scuola che rimuove ostacoli. Ma questa maggioranza ha ritenuto di proseguire i lavori senza ascolto e senza confronto, non solo con le opposizioni, ma anche con il mondo della scuola, le famiglie, le studentesse e gli studenti. Proprio la comunità educante si è espressa in modo pubblico e con una forte mobilitazione per scongiurare questa deriva.

Come se non bastasse a peggiorare il testo è arrivato anche l’emendamento che introduce il giudizio sintetico nella scuola primaria, spazzando via quello descrittivo che è il modo con cui le e gli insegnanti hanno posto l’attenzione non al voto ma al percorso della bambina e del bambino. Hanno  scelto anche in questo caso di riportare il paese e il sistema educativo indietro, senza ascoltare le scuole e valutare l’esperienza fatta.

Nelle intenzioni della destra non c’è nessuna volontà di recuperare i comportamenti, c’è solo rigidità e di fatto una messa in discussione della valutazione collegiale e dell’autonomia dell’insegnamento. Il ddl modifica anche lo statuto degli studenti e delle studentesse senza averli coinvolti.
Un impianto che reputo sbagliato, perché non si educa alla democrazia sviluppando sudditanza ma promuovendo partecipazione attiva e facendosi carico delle responsabilità che tale partecipazione comporta, a cominciare dal lavoro sugli errori commessi. Per tutte queste ragioni il nostro voto al provvedimento è stato contrario.

 

Qui sotto il video della dichiarazione di voto