Quello che avevamo denunciato nel corso della campagna elettorale per le europee si è realizzato: il decreto sulle liste d’attesa della sanità proposto dal governo è un decreto vuoto, che vorrebbe attuare la riforma senza prevedere alcuna risorsa. Faremo una opposizione dura contro chi di fatto sta smantellando la sanità pubblica e favorendo esclusivamente quella privata.
Dalle promesse fatte dal governo a pochi giorni dal voto infatti, siamo arrivati al nodo: il decreto si manifesta nella sua inconsistenza e demagogia. Come se non bastasse è anche oggetto di vari contenziosi tra le forze della maggioranza e con le stesse Regioni. Questo decreto insomma rimane una boutade elettorale che dobbiamo fermare.
In conferenza stampa il partito democratico ha ribadito la sua contrarietà spiegandone le ragioni e ricordando la nostra proposta, con la prima firmataria Elly Schlein, che chiedeva due cose semplici: mettere più risorse nella sanità arrivando al 7,2 per cento del Pil come la media europea; sbloccare il tetto alle assunzioni perché senza personale le liste di attesa non si possono accorciare. La destra ha scelto di non discuterla nemmeno, prendendo in giro ancora una volta gli italiani.
Ora siamo in aula a dare battaglia.