Oggi il nostro paese ricorda le vittime dell’immigrazione. Una tragedia dei nostri giorni, con cui purtroppo continuiamo a convivere. Un dramma che interroga gli accordi internazionali, le politiche dell’Unione europea e quelle dell’Italia, ma che richiama alle proprie responsabilità tutte le istituzioni. Le grandi masse che si muovono alla ricerca di migliori condizioni di vita attraversano i nostri territori, cercano anche da noi riconoscimento e accoglienza. Il nostro Municipio è direttamente interessato da questi flussi, troppo spesso gestiti in emergenza e grazie al volontariato di tanti cittadini.
L’esperienza di Milano ci dice invece che dove l’istituzione comunale ha governato queste situazioni è possibile trovare forme di accoglienza per chi non ha riconoscimento, vive in situazione di fragilità ed è solo di passaggio nel nostro paese.
Come II Municipio abbiamo condiviso il percorso che Roma Capitale aveva proposto per risolvere l’emergenza umanitaria di via Cupa. Lavorando insieme sia per affrontare l’immediato, che per costruire una risposta strutturale. Abbiamo sostenuto questa ipotesi anche con l’ordine del giorno votato dal Consiglio straordinario di fine luglio, al quale ha partecipato anche l’assessora Laura Baldassarre.
Per l’emergenza era stata trovata la disponibilità della Protezione civile regionale ed era stato individuato un luogo per una tendopoli. Venuta meno questa ipotesi, a causa del terribile terremoto di agosto, tutto si è fermato. Anche per questo nell’ultimo Consiglio Municipale abbiamo chiesto una riunione straordinaria dell’Assemblea Capitolina sull’emergenza in via Cupa.
Nel frattempo venerdì c’è stato lo sgombero di via Cupa.
Nessuno ci ha informato di tale scelta. Come fa l’Assessora a dire che tutto va bene?
Attorno alla Stazione Tiburtina continuano a cercare riparo transitanti che non sanno dove andare. Sabato notte un’operazione di polizia ha sgombrato una ventina di persone che cercavano riparo, aiutati dai volontari di Baobab Experience. Persone in gran parte già identificate, che comunque sono state portate via.
Di fatto non c’è nessun luogo a cui chiedere assistenza e riconoscimento dei propri diritti. Nulla si sa dell’ubicazione del posto di accoglienza permanente per i cosiddetti transitanti, per cui l’Assessora capitolina dichiara di aver avuto i fondi necessari. Inoltre l’Assessora palesa il rischio di strumentalizzazioni di situazioni di fragilità per finalità oscure. E’ un’accusa grave, che ci preoccupa molto. Chiediamo chiarezza su questo punto, altrimenti si corre il rischio di alimentare paure e tensioni invece di sostenere i processi di integrazione e convivenza nella nostra città.
Il Municipio è pronto a fare la sua parte. Oggi abbiamo preso contatto con Grandi Stazioni per mettere a disposizione i locali della Stazione Tiburtina destinati al Municipio II per l’infopoint da gestire con le associazioni e la sala operativa sociale. Ma serve un ordinario percorso a cui indirizzare chi arriva.
Roma Capitale faccia la sua parte e ci dica dove accogliere queste persone.
Così in una nota la Giunta del Municipio Roma II